Intorno alla fine degli anni ’50 e più precisamente nel ’58 Manuel Girò Titolare della Ossa decise di affiancare alla produzione delle moto a due tempi una motoleggera equipaggiata con motore a 4 tempi.
Su suggerimento dell’ing. Alessandro Colombo della Bianchi famosa casa motociclistica Italiana e considerato le difficoltà per progettare ex novo una linea per la produzione del nuovo motore vennero presi accordi con il Cav Alfonso Morini proprietario della blasonata Casa per la fornitura di cinque motori e del know-how per la costruzione della serie.
Il telaio fu disegnato dal già citato Alessandro Colombo ed infatti il risultato fu un telaio a doppia culla somigliante alla Bianchi Tonale.
Da Bologna vennero inviati i primi cinque motori già con lo stemma Ossa (il quadrifoglio) ma riconoscibili perché a differenza della serie prodotta in Spagna avevano i carter lucidati ed il carburatore Dell’Orto mente gli spagnoli erano sabbiati ed equipaggiati con un più moderno carburatore Amal a vaschetta centrale.
Su Licenza Morini vennero costruiti circa seicento motori che equipaggiarono altrettante moto, altre fonti sostengono che la produzione fù di circa un migliaio di moto
Per quanto riguarda il motore è chiaramente derivato dal più fortunato della serie cioè il 175 GT e non dal Tresette come tanti credono. Dal basamento dato il robusto attacco anteriore (sul telaio a doppia culla) venne eliminato il doppio attacco posteriore la finitura dei carter era grezza di fusione con una leggera sabbiatura , nei coperchi laterali era impresso il logo Ossa
Il gruppo termico invece era verosimilmente quello del 175 GT del ’54 riconoscibile dal coperchio valvole e all’interno dal condotto dell’olio che sale fino alle punterie .
Dal quale però variava per rapporto di compressione 7.8 per il Morini 8.5 per l’Ossa variando così le potenze dichiarate 11 Cv a 7000 Rpm contro i 12 spagnoli (sempre con lo stesso regime max)
Il cambio era quello del GT del ’54 data l’ inequivocabile uguaglianza dei rapporti
La trasmissione finale 40/18 era invece quella del GT del ’55 che era la stessa del Super Sport del ‘56
Molto probabilmente per il gruppo frizione fu adottato quello del Tresette Sprint che si differenziava per il sistema delle molle pur restando invariato per il rapporto (55/17)
Evidenti le differenze della carrozzeria, come lo sono le parti in comune, per quanto riguarda i mozzi l’anteriore da 160 mm è quello del GT e Settebello il posteriore e’ l’interessante mozzo da 160 mm che in Italia sostituì quello da 130 sugli ultimi Settebello prodotti
La produzione si divise grosso modo tra la prima serie costituita dal modello GT Azzurro dal ’60 al ’62 e da altrettanti GT bicolore nel ‘63
Questa invece dovrebbe essere la versione corsa della Ossa equipaggiata con motore Settebello da notare lo scarico (che è quello della versione Aste Corte)
Ossa - Morini 175 cc
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